Bisceglie è un comune di 55.517abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani, che sorge sulla costa del basso Adriatico a 16 m sul livello del mare e dista circa 34,5 km da Bari. Situato in posizione sopraelevata, il borgo antico conserva numerose testimonianze storiche ed architettoniche come case del XV e XVI sec, la splendida Cattedrale, la Chiesa di Santa Margherita (1197), l’antica chiesa di Sant’Adoneo e il Castello costruito dagli Svevi e ampliato dagli Angioini.
Se invece pieghiamo verso l’interno ritraendoci dal mare l’abitato si dirada e può iniziare la ricerca delle tracce storiche nel paesaggio rurale.
Notevoli luoghi di interesse sono i Casali, piccoli agglomerati di costruzioni di epoca medievale cinti da mura fortificate con annessa chiesa e cimitero.
Interessanti sepolcri dell’età del bronzo, i Dolmen sono costruzioni funerarie sparse nell’agro biscegliese.
Definite di interesse naturalistico nel Decreto Ministeriale n. 30 del 1º agosto 1985, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 06/02/1986 sono le Grotte di Ripalta che rappresentano, a seguito della loro sostanziale integrità paesaggistica, un elemento morfologico e strutturale di grande importanza per la definizione del paesaggio costiero e carsico pugliese. Nell’area biscegliese si possono ammirare anche diverse grotte naturali, alcune situate sulla scogliera alcune lungo il fianco sud della Lama di S. Croce.
La cucina locale è in perfetto equilibrio tra terra e mare: orecchiette con le cime di rapa, minestra di fave e cicorie, zuppe di pesce con canocchie, pasta in genere condita con sughi a base di verdure oppure con frutti di mare, ragù di maiale o di carne di cavallo.
Fino agli anni Sessanta del secolo scorso l’economia biscegliese si basava esclusivamente sull’agricoltura, settore in cui lavorava la maggior parte della popolazione attiva e che alimentava un fiorente commercio di esportazione in Italia e all’estero. Tra i prodotti agricoli locali, il primo posto spetta all’uva da tavola seguite subito dalle ciliegie, prodotto valorizzato attraverso il Consorzio.
Altro prodotto sono le olive, da cui si ricava un eccellente olio grazie ad una fiorente industria molitoria, mentre il più famoso dolce di Bisceglie è il “sospiro“, pan di Spagna farcito con crema e ricoperto da glassa anch’esso valorizzato da un marchio comunale, da un Consorzio e presidio slow food.
Ad un certo punto c’è stata un’inversione di tendenza verso il settore terziario e verso attività di tipo industriale con la creazione di aziende manifatturiere e agroalimentari.
L’ impresa ittica, invece, dopo essere stata modernizzata con l’attrezzatura delle barche (installazione di motori, reti di nylon, lampare), è oggi in netto calo rispetto agli anni precedenti nonostante una maggiore richiesta del cosiddetto pesce azzurro.8 km di spiagge balneabili che alternano ciottoli a scogli e incontrano spettacolari Lame, hanno favorito la nascita di attività commerciali e turistiche.
Molfetta con i suoi 60.058 abitanti è il comune più popoloso a nord di Bari e caratterizzato da un rapporto simbiotico con il mare. Il nucleo antico, detto Isola di Sant’Andrea, è nato attorno al III secolo ed è caratterizzato da una singolare pianta a spina di pesce: qui sorge il Duomo di San Corrado, situato di fronte al porto.
In direzione di uscita verso Bisceglie sorge la Chiesa di San Domenico, con annesso convento, oggi riadattato a contenitore culturale col nome di Fabbrica di San Domenico.
Altri luoghi interessanti sono il cosiddetto Calvario, un tempietto gotico in pietra calcarea e la basilica-santuario della Madonna dei Martiri che accoglie al suo interno pregevoli dipinti, tra i quali un’immagine della Madonna trasportata dai Crociati nel 1188 e particolarmente cara ai marinai molfettesi.
Su un fianco della chiesa è addossato l’Ospedaletto dei Crociati, sempre dell’XI secolo, unico superstite dei due presenti nel complesso dopo le ristrutturazioni ottocentesche.
Edificio di estrema importanza è altresì Palazzo Giovene, edificio cinquecentesco oggi sede dell’amministrazione comunale e di una Galleria di Arte Contemporanea dove sono conservate opere di importanti artisti locali.
Di grande rilevanza storica, culturale ed economica sono state nel Medioevo e all’incirca fino al XVIII secolo le torri di avvistamento disseminate nel territorio rurale di Molfetta. Tra le più importanti ricordiamo, Torre Calderina che, situata al centro dell’omonima area protetta, si erge a picco sul mare ed è posizionata in un luogo strategico poiché da essa era possibile il collegamento visivo con Castel del Monte.
Altra struttura di avvistamento, inserita nel tessuto urbano è il suggestivo Torrione Passari, divenuto da poco contenitore culturale.
Di particolare interesse naturalistico è poi il cosiddetto Pulo, sprofondamento carsico a pianta sub-circolare, vicino al quale sono stati ritrovati i resti di un villaggio neolitico.
I piatti della tradizione non possono che essere a base di pesce; tra questi ricordiamo il famoso ‘ci(e)mbott(e)’che consiste in una zuppa di pesce fresco di scoglio cotto in acqua aggiunta a un soffritto di pomodori freschi, aglio e prezzemolo in olio extravergine d’oliva.
Preminenti sono le attività produttive del porto che vedono la compresenza di quattro settori: peschereccio, cantieristica, commerciale e nautica da diporto.
Accadeva spesso però che il pescatore avesse anche il suo appezzamento di terreno da coltivare per arrotondare il reddito.Il comparto agricolo ha assunto maggiore importanza con l’apertura del nuovo mercato ortofrutticolo, il secondo del Mezzogiorno per estensione.
Fiore all’occhiello dell’agricoltura molfettese è l’olio di oliva: oltre ad importanti oleifici ci sono anche esempi di produzioni biologiche certificate.
Altro settore degno di nota è quello floricolo, ma negli ultimi anni l’economia molfettese ha conosciuto uno sviluppo industriale (nel settore della meccanica e dell’informatica in particolare) occupando gradi risorse umane e finanziarie presenti sul territorio.
Capoluogo della neonata Provincia pugliese, insieme a Barletta e Andria, Trani conta 56.221 abitanti.
Situata sulla costa adriatica a 43 km a nord del capoluogo barese, con un’altitudine di 7 m sul livello del mare, questa città è conosciuta anche come “perla dell’Adriatico” per lo spettacolo scenografico indimenticabile che offre ai suoi visitatori.La testimonianza più antica dell’esistenza di un nucleo abitato identificabile con Trani risale alla Tabula Peutingeriana (sec. III d.C.), dove essa compare con il nome di Turenum.
Federico II di Svevia ne fece il suo fortificato avamposto marittimo, del quale è testimonianza il possente Castello affacciato sul mare.
Il Medioevo ha lasciato tracce indelebili nella struttura urbanistica della città e trova la sua espressione artistica perfetta nella Cattedrale dedicata a San Nicola Pellegrino, gioiello dell’architettura romanica che mostra la sua facciata più bella proprio al mare.Dalla fine del Cinquecento divenne sede della Regia Udienza e da allora fino ad oggi è una città forense per eccellenza. All’interno della splendida Villa Comunale, affacciata anch’essa sul mare, si trovano gli Ordinamenta Maris, considerati il più antico codice marittimo del Mediterraneo, e lo scenografico Fortino.
Inoltrandosi tra i vicoli della città vecchia si giunge alla Chiesa romanica di Ognissanti, luogo di partenza dei Templari, mentre passeggiando sul lungomare si può raggiungere il Monastero benedettino di Santa Maria di Colonna, dove è conservato un prezioso altare in oro zecchino.
Una particolarità di questa città è la convivenza pacifica tra il culto del Cristianesimo, dell’ Ebraismo, dell’Islam.Nel centro storico sono presenti infatti due sinagoghe, tra cui la più antica d’Italia ancora in uso, la piccola Chiesa Longobarda di San Martino e la Moschea in cui la comunità rumena officia il culto ortodosso.
Tutto ruota ancora oggi attorno al porto, un importante punto di riferimento per la nautica nazionale e un’insenatura naturale impreziosita da edifici medioevali, rinascimentali e barocchi.
Qui ci si può imbattere nei pescatori che rientrano di buon mattino con i loro pescherecci colorati o si può decidere di trascorrere la serata in uno dei locali aperti fino a tarda notte.
La presenza della roccia nel territorio ha permesso l’incremento dell’attività estrattiva di un particolare tipo di marmo (la pietra di Trani), della quale è il più vasto giacimento della regione, e della sua lavorazione.
Importante anche lo sviluppo di colture tradizionali come i vigneti e in particolare la produzione di vino Moscato, il vino D.O.C. più nobile e antico di Puglia.
Questo vino dal caratteristico profumo fruttato che si fonde con lo speziato del legno, può essere sia dolce che liquoroso.Servito in piccoli bicchieri alla temperatura di 10/12°ree; per accompagnare i dolci tipici locali, il Moscato di Trani ha anche un Consorzio che ne garantisce autenticità e originalità.
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